Il progetto V2G si inserisce nell’alveo di un più ampio e differenziato programma di ricerca sulla mobilità sostenibile (non solo e non necessariamente elettrica).
Tra le esperienze più recenti, RSE - Ricerca sul Sistema Energetico ha collaborato con il MiSE sviluppando uno studio che presenta un’analisi quantitativa dei possibili benefici economici per un possessore di un’auto elettrica che fornisce il servizio di bilanciamento alla rete.
"Abbiamo lanciato questa iniziativa, con grande entusiasmo - ha dichiarato Maurizio Delfanti, Amministratore delegato di RSE.
Questo progetto, infatti, va di pari passo con l’evoluzione del sistema energetico e del sempre maggiore impiego delle fonti rinnovabili. Fonti che portano come corollario una nuova esigenza di flessibilità, per la quale i veicoli elettrici potranno svolgere un ruolo fondamentale. L’obiettivo del progetto è infatti quello di sviluppare logiche di controllo per una gestione ottimale e bidirezionale della ricarica. Grazie alla tecnologia V2G, un domani si potrebbero ottenere ricavi tali da coprire da un terzo all’intero valore dei costi di ricarica. Un risultato che ci interessa molto, in quanto – come centro di ricerca pubblico – il nostro obiettivo è fare in modo che il cittadino abbia opzioni tecnologiche nuove al minimo costo".
Lo studio ipotizza che all’auto elettrica si applichino misure economiche volte a favorire la fornitura di servizi di bilanciamento alla rete. Tali misure sono coerenti con la tipologia di quelle previste dal decreto che il MiSE dovrà emanare ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018). Le simulazioni elaborate da RSE hanno analizzato due casi di studio ritenuti significativi: la ricarica domestica e la ricarica di un’auto appartenente ad una flotta aziendale, ricaricata al termine dell’orario lavorativo mediante una colonnina installata presso l’azienda. Per entrambi i casi sono state considerate due differenti modalità di ricarica: V1G (solo prelievo da rete) e V2G (anche immissione in rete). Le valutazioni sui suddetti casi riguardano le movimentazioni di energia e i relativi flussi economici nell’ipotesi di differenti misure di supporto. Sono stati stimati ricavi fino al 37 per cento del costo annuo di ricarica per l’utente privato e fino all’86 per cento per l’azienda. Trattandosi di simulazioni basate su ipotesi non ancora consolidate, i risultati vanno interpretati come indicazioni di massima.
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