Una delle sfide sulla strada della decarbonizzazione è quella di rendere sostenibili i trasporti di lungo raggio, su terra e via mare. A Copenaghen è stata varata, alla presenza del presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la prima nave portacontainer alimentata a metanolo verde.
Costruita in Corea del Sud, la portacontainer è lunga 172 metri e ha una capacità di trasporto di 2.100 TEU (unità equivalente a venti piedi di lunghezza, più di 38 metri cubi di volume), una misura standard per il trasporto di container. La nave può percorrere 11.000 chilometri (pari a 5.939 miglia nautiche) con i serbatoi di metanolo verde pieni ed è dotata di doppia propulsione, così da poter utilizzare in caso di necessità carburante convenzionale.
Con un investimento di 1,4 miliardi di dollari saranno costruite altre otto navi gemelle, con la prima consegna prevista entro marzo 2024. L’Organizzazione marittima internazionale (IMO), che ha pubblicato le Linee guida per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, ha dato il via libera all’uso del metanolo verde come carburante nel 2020.
L’International Maritime Organization punta a ridurre le emissioni nel trasporto navale del 40 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2008, e di almeno il 50 per cento entro il 2050. Rispetto all’idrogeno e all’ammoniaca, i serbatoi di biometanolo occupano meno spazio e richiedono standard di sicurezza meno costosi; inoltre, risulta più efficiente dal punto di vista energetico rispetto ad altri combustibili verdi.
Nei maggiori porti commerciali, come Singapore, Melbourne e Goteborg, sono già in preparazione strutture per il rifornimento di metanolo verde.
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