Stati Uniti, 30 milioni di dollari per la geotermia ad alta temperatura
- GEOTERMIA
- 30 gen
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Con la domanda elettrica in costante aumento e la necessità di accrescere la sicurezza degli approvvigionamenti, diventa fondamentale esplorare e sviluppare ogni fonte energetica. Negli Stati Uniti, il Dipartimento dell’Energia (DOE) ha annunciato lo stanziamento di 30 milioni di dollari (28,5 milioni di euro) per sviluppare la geotermia.

Il contributo del DOE servirà a sostenere il programma Stimulate Utilization of Plentiful Energy in Rocks through High-temperature Original Technologies (SUPERHOT) che punta a sfruttare la geotermia ad alta temperatura.
Obiettivo di SUPERHOT è sviluppare la costruzione di pozzi geotermici con materiali e sistemi completamente nuovi, in grado di accedere a risorse con temperature superiori a 375 °C e pressioni maggiori di 22 megapascal, con una vita operativa di 15 anni.
Attualmente, per la mancanza di apparecchiature pronte all’uso in grado di gestire calore molto elevato, non si può accedere a temperature superiori a 220 °C. Secondo il DOE, poter attingere a serbatoi geotermici ad altissima temperatura consentirebbe di avere una capacità baseload di 10-20 GW entro il 2040, contro i 4 GW attuali. Le progettazioni e i materiali saranno sottoposti a test di affidabilità approfonditi in strutture di prova ad hoc, per essere convalidati per condizioni di super-caldo prima di una loro implementazione.
Le rocce sotterranee ad alta temperatura esistono ovunque, ma variano notevolmente in profondità; nelle regioni vulcaniche con un elevato gradiente geotermico come parti delle Hawaii, dell’Alaska e della costa occidentale degli Stati Uniti, temperature di 375 °C possono essere trovate a profondità di appena 5 km.
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