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RINNOVABILI

Nella verde Svezia bocciato il 70 per cento dei nuovi progetti eolici onshore

Se accelerare lo sviluppo delle rinnovabili è diventato fondamentale non solo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione ma anche per aumentare l’indipendenza energetica, sono sempre più frequenti gli stop ai nuovi progetti green. Anche in quei Paesi dove più sentita e radicata è la battaglia per una Europa carbon free.

Secondo un rapporto commissionato da Svensk Vindenergi, associazione che ha come obiettivo lo sviluppo dell’eolico in Svezia, nel biennio 2020-2022 i singoli Comuni hanno posto il veto a oltre il 70 per cento dei nuovi progetti eolici presentati.


In particolare, il report Kommunala vetot 2020-2022 ha evidenziato come le amministrazioni comunali hanno fatto opposizione a ben 1.021 proposte di wind farm onshore su 1.430 presentate (il 71 per cento). Se il 63 per cento di questi impianti (643) avessero ottenuto i permessi e fossero stati costruiti, avrebbero potuto generare ​​13 TWh di nuova produzione di elettricità, pari al 9 per cento del consumo attuale del Paese.


In Svezia (e non solo lassù) i Comuni svolgono un ruolo centrale nello sviluppo di impianti rinnovabili. L’approvazione municipale è infatti un prerequisito necessario per la revisione ambientale del Consiglio di Contea, senza la quale non può essere concessa l’autorizzazione. Decisione comunale che, tra l’altro, non è impugnabile.


Sempre secondo il report Kommunala vetot 2020–2022, la maggior parte dei progetti sono stati respinti dai Comuni meridionali (aree elettriche 3 e 4) rispetto a quelli situati nel nord del Paese (aree elettriche 1 e 2).

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