Nel cuore del Milano Innovation District (MIND), dove sette anni fa prendeva vita l’esperienza di Expo 2015, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della Città del Futuro, decarbonizzata senza compensazioni: un vero green district in cui far convergere le nuove frontiere della tecnologia, delle bioscienze, della ricerca e dei servizi.
Oggi come ieri, in quel luogo torna il tema dell’alimentazione ma sotto una lente differente: nutrire il Pianeta e le persone attraverso l’innovazione e la sostenibilità energetica.
Il progetto, frutto della partnership tra Lendlease ed E.ON e presentato durate l’evento MIND – Città del futuro per la transizione energetica, prevede la creazione di un sistema innovativo di produzione e distribuzione di energia termica e frigorifera a beneficio dell’area in cui nascerà la comunità energetica più grande del Paese.
Due tavole rotonde hanno accompagnato l’annuncio di questa collaborazione, dando spazio alle voci e alle speranze dei rappresentanti delle istituzioni e del top management delle due aziende. Il dibattito si è concentrato, in particolare, sul ruolo delle città nel processo di innovazione e transizione ecologica.
Secondo Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, “una società più verde inizia dalla casa, passa per l’azienda e finisce per conquistare l’intera città, perché senza energia non c’è società. Scopo del MIND è dunque di porsi come modello per creare un concetto di comunità verde che comunichi su un piano europeo, sia teatro di cooperazione tra eccellenze e apra le porte a progetti con prospettive a lungo termine per una risposta globale alla transizione ecologica”.
Ma questa prospettiva è davvero possibile?
L’ambizione della decarbonizzazione affida le proprie speranze alle nuove tecnologie, rimanendo aperta a errori e cambi di rotta.
Perché, come sottolinea Andrea Ruckstuhl, EMEA Director Lendlease, “il fallimento è parte integrante del processo. La città evolve insieme ai bisogni dell’uomo, perciò è necessario essere buoni ascoltatori della domanda sociale: non aspettare che gli eventi, i problemi, le opportunità arrivino, ma anticiparli facendosi domande e trovando risposte percorribili”.
La città – e MIND in particolare, che rappresenta una città nella città – può quindi diventare un living lab, una palestra a cielo aperto per l’innovazione, perché in essa c’è una forte concentrazione di problemi, che tuttavia coesiste con un’enorme spinta creativa per risolverli.
Densità e varietà sono le parole chiave secondo Mario Calderini, ordinario di Management for Sustainability and Impact al Politecnico di Milano:
“Siamo passati dall’abitare un mondo con risorse importanti e vincoli deboli, a uno con risorse scarse e vincoli solidissimi. Davanti a questo quadro ci deve essere una trasformazione interna che si faccia alleata della transizione ed è necessario che innovazione e sostenibilità diventino sinonimi”.
MIND è risultato di una partnership feconda tra pubblico e privato, una contaminazione e collaborazione a vari livelli, che crea sinergie per innovare prodotti e servizi.
Ed è proprio questa condivisione di principi, incardinati in un veicolo societario, che ha dato la possibilità di sviluppare un progetto concreto dall’alto valore tecnologico quale è ectogrid™, la tecnologia di E.ON che sarà impiegata negli edifici del distretto.
Impiegando pompe di calore con scambio di acqua del sottosuolo e fotovoltaico, il sistema si differenzia dal normale teleriscaldamento poiché la rete di freddo e caldo passa dall’essere composta da due sistemi non-comunicanti a un sistema di sottostazioni, nel quale si riesce a recuperare il calore di scarto e trasferirlo all’anello di congiunzione tra gli edifici, che lo porta all’accumulatore in cui viene stoccato il termico.
Il sistema di gestione digitale automatizzata ectocloud™, totalmente alimentato da energia elettrica rinnovabile, permette poi di recuperare le energie di scarto con reintegri energetici bassi, così da far fronte a un fabbisogno di consumo di picco stimato di circa 41 GWh/anno di raffrescamento e 29 GWh/anno di riscaldamento.
Le temperature all’interno di E.ON ectogrid™ sono abbassate a livello di quelle terrestri: l’alimentazione di energia frigorifera viaggia tra i 6 e i 18 °C, mentre il range per l’acqua calda – adeguato sia per il riscaldamento sia per gli usi sanitari – si mantiene tra i 16 e i 30 °C.
Unendo soggetti privati e istituzioni pubbliche, il modello promosso da MIND attraverso la collaborazione tra Lendlease ed E.ON si propone quale apripista per altre aziende del settore, italiane e internazionali, con lo scopo di generare innovazione e farsi pioniere dalla transizione ecologica.
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