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CONSUMATORI

Maggior Tutela, tutto è bene quel che finisce

Quando è arrivato il comunicato di Acquirente Unico con il quale si annunciavano, come previsto dal Regolamento, gli esiti ufficiali delle aste del 10 gennaio per il Servizio a Tutele Graduali per i clienti domestici non vulnerabili, mai avrei pensato di finire in un ginepraio.



A circa 4,5 milioni di clienti domestici non vulnerabili, ossia tutti quei consumatori che non hanno ancora scelto un fornitore di elettricità sul mercato, è stato assegnato l’operatore che si è aggiudicato una delle 26 aree territoriali di riferimento (12 al Nord, 4 al Centro e 10 al Sud). Enel Energia ed HERA se ne aggiudicano 7 a testa, seguite da Edison con 4 e Illumia con 3. A2A e Iren se ne aggiudicano 2 ciascuno ed E.ON una (vedi tabella in calce al testo).


Le condizioni contrattuali del Servizio a Tutele Graduali (qui ci limitiamo a copia-incollare il testo dell’AU) corrispondono a quelle delle offerte PLACET, mentre le condizioni economiche relative al costo dell’energia sono basate sui valori a consuntivo mensile del PUN (PUN ex post) e comprendono i corrispettivi a copertura degli altri costi. Il Servizio durerà tre anni (dal 1° luglio 2024 al 31 marzo 2027), durante i quali i clienti saranno riforniti dal vincitore del lotto di competenza al prezzo fissato in sede di asta, ferma restando la possibilità di passare in qualsiasi momento al mercato libero.


L’esito della procedura sembra cambiare - forse non di poco - la mappa della vendita al dettaglio dell’energia elettrica in Italia. Enel conquista Roma, Milano e Brescia, togliendo la Capitale ad Acea e le due città lombarde ad A2A, mentre Hera - che tiene nei suoi territori e si aggiudica oltre 1 milione di clienti - arriva a Genova al posto di Iren e Illumia e a Torino (entrambe non erano attive nella Maggior Tutela). Acea perde tutti i suoi clienti domestici non vulnerabili e non si aggiudica nessun’altra area, come pure Plenitude e Sorgenia.


A guardare i numeri, dunque, ci sarebbero dei vincitori e dei vinti. Non così a leggere le dichiarazioni, molto simili ai commenti post-elettorali, dove tutti esprimono ampia soddisfazione per il risultato.


Giuseppe Moles, amministratore delegato di Acquirente Unico, sottolinea l’ampia partecipazione degli operatori alle procedure competitive, che hanno dato “risultati molto soddisfacenti in termini di prezzi, cosa di cui beneficeranno i consumatori finali”, auspicando un risultato analogo, in termini di partecipazione e di vantaggio economico, per le aste per l’assegnazione del servizio di vendita ai consumatori vulnerabili.


Dello stesso avviso Leonardo Santi, presidente di AIGET, “molto soddisfatto degli esiti dell'asta, così come dell’ampia partecipazione degli operatori, a riprova della validità di questo strumento”. I risultati - ampliamento del mercato, riduzione delle posizioni dominanti e prezzi in netta discesa - “confermano quanto sempre segnalato da AIGET riguardo alla necessità di una completa liberalizzazione. Dove c'è una reale concorrenza ci sono sempre concreti vantaggi per i consumatori, maggiori opportunità di scelta e prezzi più competitivi a beneficio dell’intero Sistema Italia”.


Anche per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin l’esito delle aste - “caratterizzate da una grande partecipazione e da una concorrenza tra gli operatori che si traduce in vantaggi per gli utenti” - è positivo. Secondo il MASE “i clienti potranno usufruire di un prezzo inferiore rispetto a quello in Tutela, per una media di circa 73 euro lordi annui”. Un bene essenziale a un prezzo ragionevole: questo si aspettano i consumatori “ed è ciò che stiamo costruendo attraverso un percorso chiaro e trasparente, che ci pone tra i Paesi più avanzati d’Europa”.


Più radicale il giudizio di Carlo Stagnaro dalle colonne del Foglio: pur attestando il risparmio in bolletta di circa 130 euro per i non vulnerabili, afferma che “lo stesso non può dirsi dei consumatori considerati vulnerabili, che continueranno a pagare di più in cambio del privilegio di essere mantenuti in Maggior Tutela”.


“Verrebbe da dire - prosegue Stagnaro - che tutto è bene quel che finisce bene se non fosse che questa partita si è svolta nel peggiore dei modi, travolta come è stata da un'ondata di disinformazione e populismo con pochi precedenti”.

I messaggi catastrofici rimbalzati dai media hanno creato timori immotivati, alimentando molte truffe telefoniche che nella disinformazione trovano la loro linfa. Una buona campagna informativa, che spieghi a ciascuno come trarre beneficio dalla concorrenza, è quello che serve. “Campagna - conclude Stagnaro - incomprensibilmente affidata ad Acquirente Unico anziché all’ARERA, che in teoria avrebbe dovuto esserne responsabile e che anziché mettere l’informazione al centro è stata utilizzata per affossare la liberalizzazione”.


Ultimo ma non ultimo, omino della luce su X(Twitter) o Twitter(X), secondo cui le cose sono più complesse. “In realtà per quasi tre anni i clienti che passeranno alle tutele graduali godranno immotivatamente di una fornitura sottocosto” (-130 euro/anno vs Tutela, non 73 euro, e non lordi come si legge nella nota del MASE) per effetto del ribasso medio offerto dagli operatori, che oscilla tra -201 e +29 euro/cliente/anno.


La media, poco più di 73 euro, si somma infatti all’azzeramento delle componenti di commercializzazione (PCV) e DispBT (circa 58 euro) che si applicavano al vecchio prezzo di Maggior Tutela. Detto con formula magica stile Salagadula megicabula:[PCV + DispBT = -58,40 euro/anno] + [Parametro γ = -73 euro/anno (STGD)] = Risparmio di circa 130 euro/anno rispetto alla Maggior Tutela attuale.


Tutto è bene quel che finisce. Tutto finisce. Tutto è bene?

Area

Impresa

Prezzo (euro/POD/anno)

Area Nord 1: Aosta, Biella, Milano provincia, Verbania, Vercelli

-88,8719

Area Nord 2: Parma, Piacenza, Torino provincia

-76,1768

Area Nord 3: Como, Torino (Comune), Varese

-45,0201

Area Nord 4: Imperia, Lecco, Monza-Brianza, Savona

-48,1010

Area Nord 5: Brescia, Milano (Comune)

-82,6409

Area Nord 6: Cremona, Genova, La Spezia, Lodi, Lucca, Massa-Carrara

-65,3421

Area Nord 7: Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Pavia

-61,3421

Area Nord 8: Bergamo, Sondrio, Udine

-81,3421

Area Nord 9: Belluno, Gorizia, Pordenone, Treviso, Trieste

-72,7074

Area Nord 10: Bolzano, Trento, Vicenza

-47,1865

Area Nord 11: Mantova, Modena, Reggio-Emilia, Verona

-96,8863

Area Nord 12: Ancona, Padova, Pesaro-Urbino, Venezia

-91,3421

Area Centro 1: Ascoli-Piceno, Bologna, Fermo, Ferrara, Macerata, Rovigo

-111,3421

Area Centro 2: Firenze, Roma provincia

-65,0201

Area Centro 3: Arezzo, Caserta, Perugia, Rieti, Terni, Viterbo

-21,3421

Area Centro 4: Roma (Comune)

-27,7066

Area Sud 1: Napoli provincia, Nuoro, Sassari

+19,9799

Area Sud 2: Cagliari, Napoli (Comune), Oristano, Sud Sardegna

+29,3757

Area Sud 3: Avellino, Benevento, Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena

-200,2500

Area Sud 4: Chieti, Forlì-Cesena, L’Aquila, Pescara, Ravenna, Rimini, Teramo

-73,3421

Area Sud 5: Bari, Frosinone, Latina

-191,8300

Area Sud 6: Brindisi, Matera, Potenza, Salerno, Taranto

-32,1190

Area Sud 7: Barletta-Andria-Trani, Campobasso, Cosenza, Foggia, Isernia

-8,9001

Area Sud 8: Catanzaro, Crotone, Lecce, Reggio-Calabria, Vibo-Valentia

-192,8300

Area Sud 9: Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa

-169,9700

Area Sud 10: Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Trapani

+6,4452


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