Le interviste FEEM alla COP28. Una proposta informativa interessante, per spiegare la transizione energetica in modo semplice, grazie ad agili testi accompagnati da brevi video. Valeria Zanini ha intervistato Pablo Hevia-Koch, Capo ad Interim dell’unità Renewable Integration and Secure Electricity dell’International Energy Agency (IEA).
La rapida adozione di nuove tecnologie per la transizione energetica si è tradotta nell’ultimo decennio in un’espansione dell’uso del vettore elettrico in ambiti precedentemente dominati dai combustibili fossili, aumentando la domanda di elettricità e l’utilizzo della rete.
Secondo Pablo Hevia-Koch, Capo ad Interim dell’unità Renewable Integration and Secure Electricity dell’International Energy Agency (IEA), l’energia elettrica sta diventando “il cuore pulsante delle economie moderne”, sia in virtù della crescita della domanda legata all’elettrificazione dei consumi e di diversi settori dell’economia, sia in relazione ai nuovi attori nel panorama elettrico, come la produzione di idrogeno tramite elettrolisi o la mobilità.
Questo si traduce non solo in livelli più alti di domanda di elettricità, ma anche in un cambiamento nella natura di questa domanda: sia i modelli operativi sia la distribuzione geografica di queste fonti di domanda stanno mutando.
Allo stesso tempo, stiamo assistendo a un significativo sviluppo di nuove fonti di generazione elettrica, molto diverse dalle precedenti, in particolare eolico e solare fotovoltaico, che sono passate da pochi punti percentuali della domanda finale di elettricità a coprirne oltre il 10 per cento a livello globale - una percentuale che nel futuro sarà molto più alta.
A fronte di questo rapido cambiamento della natura del sistema energetico, le reti - che collegano la generazione alla domanda e portano l’elettricità ai consumatori - devono tenere il passo per essere in grado di essere adatte all’obiettivo. Negli ultimi 20 anni l’infrastruttura è cresciuta di circa 25 milioni di km; nei prossimi 20 sarà necessario costruire altri 50 milioni di km di rete, sia a livello di trasmissione sia di distribuzione.
A questi, si sommano i circa 30 milioni di km di reti esistenti che andranno modernizzate e rinforzate, per un totale di 80 milioni di km, circa 2.000 volte la circonferenza della Terra. Dei nuovi 50 milioni di km , la maggior parte dovranno essere reti di distribuzione, la cui rilevanza è in crescita a causa della crescente penetrazione delle nuove fonti di generazione distribuita.
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario raddoppiare gli attuali investimenti - che ammontano a 300 miliardi di dollari l’anno, una cifra che negli ultimi anni è rimasta stabile o addirittura, in molte economie emergenti, in declino - per arrivare a oltre 600 miliardi di dollari.
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