Il Paese del Sol Levante vuole aumentare la propria produzione di idrogeno di sei volte entro il 2040 - dal livello attuale a circa 12 milioni di tonnellate - nel tentativo di stimolare l’uso di energia da fonte rinnovabile. È quanto riferisce The Japan Times citando una bozza ministeriale di revisione delle politiche giapponesi sulle risorse.
Il primo ministro Fumio Kishida si è anche impegnato a rivedere, entro la fine di maggio, la Strategia giapponese sull’idrogeno, formulata nel 2017. Il Paese punta alle zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050 e l’idrogeno non emette anidride carbonica quando viene bruciato: per questo è visto come un fattore chiave nel piano per realizzare la Green Transformation (nota anche come GX), l’iniziativa volta a trasformare un’economia basata sui combustibili fossili in una incentrata su fonti di energia più pulite.
Per raggiungere l’obiettivo, l’amministrazione Kishida punta a stimolare 15 trilioni di yen di investimenti (113 miliardi di dollari) nei prossimi 15 anni. E per incentivare gli investitori del settore privato il governo intende emettere, dalla seconda metà dell’anno fiscale 2023, obbligazioni GX - un nuovo tipo di debito sovrano - per un valore di circa 20 trilioni di yen.
“Il governo ha in animo di accelerare la costruzione di catene di approvvigionamento internazionali per fornire più idrogeno al Paese - ha dichiarato il primo ministro Kishida - in collaborazione con l’Australia, con il Medio Oriente e altri Paesi asiatici”.
Con la Basic Hydrogen Strategy il governo promette di incoraggiare l’uso diffuso di veicoli e autobus che utilizzino celle a combustibile alimentate a H2 e, sempre entro il 2030, punta alla commercializzazione di energia generata da idrogeno. Per contribuire alla decarbonizzazione e svolgere un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni nelle industrie che dipendono fortemente dai combustibili fossili, il Giappone sta anche promuovendo l’uso di idrogeno e ammoniaca nella produzione di energia termica.
Nello scorso mese di marzo il Paese ha annunciato il lancio di una supply chain per l’H2 con l’Australia, catena che collegherà lo Stato australiano di Victoria e il distretto industriale di Keihin, nella città di Kawasaki. Giappone e Australia, insieme ad altri Paesi del sud-est asiatico, si sono di recente riuniti per la prima riunione ministeriale sulla riduzione delle emissioni di carbonio, in rapida crescita nella regione.
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