In Africa, tutti i Paesi stanno procedendo all’attuazione di importanti programmi tesi allo sviluppo di progetti di generazione rinnovabile e al miglioramento delle reti e delle infrastrutture. In Camerun è ormai prossima ad entrare in funzione la centrale idroelettrica di Nachtigal che permetterà al Paese di aumentare la propria capacità di generazione.
Il progetto, dal costo complessivo previsto di 1,2 miliardi di euro, è stato avviato nel 2019 e prevede la realizzazione di una diga sul fiume Sanaga e di una centrale idroelettrica dotata di sei turbine da 60 MW ciascuna, per una capacità complessiva di 420 MW. Secondo i rappresentanti dell’African Development Bank (AfDB), uno dei partner del progetto, sono state completate quasi per intero le opere civili ed elettromeccaniche e la messa in servizio della prima unità è prevista per la fine del 2023. Completamente operativo nel 2024, con le sue sei turbine Nachtigal sarà il più grande impianto idroelettrico del Camerun e sarà in grado di fornire il 30 per cento dell’elettricità del Paese. Il progetto Nachtigal è un partenariato pubblico-privato che vede tra gli investitori, oltre ad AfDB e lo Stato del Camerun, la Banca Europea per gli investimenti (BEI), il Fondo Opec per lo sviluppo internazionale (OFID), l’Agenzia francese per lo sviluppo (AFD) e il British International Investment (BII). La Repubblica del Camerun rappresenta uno degli Stati più stabili dell’Africa sub-sahariana, dove il rischio di perdita di investimenti causati da sconvolgimenti politici è considerato non elevato.
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