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RINNOVABILI

Eolico e geotermia nella ricetta green del Gibuti

Ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili per soddisfare la propria domanda di energia, il piccolo Stato africano di Gibuti sta dando attuazione alla Djibouti Vision 2035 per sviluppare la generazione da rinnovabili, in primis eolico e geotermia, e raggiungere un tasso di elettrificazione del 100 per cento.

Nei prossimi anni lo Stato del Corno d'Africa continuerà a puntare sullo sfruttamento del potenziale della geotermia, forte di una capacità stimata compresa tra 600 e 1.000 MW.


Allo stesso tempo però la strategia a lungo termine di Gibuti, la Djibouti Vision 2035, prevede lo sviluppo di un mix energetico composto da rinnovabili per raggiungere un tasso di elettrificazione del 100 per cento.


Attualmente è in corso la realizzazione di un parco eolico da 60 MW nella zona di Goubet,

che dovrebbe essere collegato alla rete elettrica nazionale già nel 2022, e di uno solare da 30 MW nel deserto del Grand Bara.


La capacità di quest'ultimo impianto, in particolare, potrebbe essere aumentata sino a raggiungere 100 MW.


“Senza energia - ha dichiarato Yonis Ali Guedi, ministro dell’Energia e delle risorse naturali di Gibuti - non si può realizzare sviluppo.
È un catalizzatore e un acceleratore essenziale per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile e inclusivo.
L’accesso a un’energia abbondante a costi inferiori è essenziale non solo per le famiglie ma anche per il settore privato”.

Il Governo gibutiano ha anche avviato una campagna di piantumazione volta a frenare gli effetti del cambiamento climatico e per rendere più green questo piccolo Paese del Corno d’Africa, una delle nazioni più calde e aride al mondo.

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