Per rispondere alle necessità di decarbonizzazione, soddisfare la crescente domanda di elettricità e far fronte alla sempre maggiore generazione da fonti rinnovabili, il sistema elettrico sarà inevitabilmente messo sotto pressione. Uno scenario reso ancora più sfidante dalla maggiore frequenza dei fenomeni climatici estremi.
“La rete è altamente dinamica. Le sue condizioni sono soggette a continui cambiamenti a causa di una verità fondamentale del sistema elettrico: l’offerta deve corrispondere alla domanda in tempo reale. Ciò significa che la rete ha bisogno di una supervisione costante per evitare che un qualsiasi squilibrio la faccia collassare”.
Così Flavio Villa, Country Managing Director Italy di Hitachi Energy, nell’ampia intervista di copertina pubblicata su Nuova Energia. Una complessità che, unita al cambiamento del mix di generazione con la sostituzione delle fonti fossili con le rinnovabili, rende la gestione dell’infrastruttura di rete una seria sfida per gli operatori.
“Oggi le reti sono bilanciate con modalità legate ai sistemi di generazione tradizionali: è necessario ripensarle. La transizione è una grande sfida al sistema elettrico, ma a lungo termine rappresenta una grande opportunità per rendere il sistema stesso più affidabile”.
Con un corollario fondamentale: è necessario investire ancora di più. Questo perché anche in Italia il 2023 è stato caratterizzato da un aumento della capacità rinnovabile. Secondo i dati Terna, considerando tutte le fonti green, l’incremento è stato di circa 5,8 GW. Un quantitativo rilevante, che sottolinea da una parte l’accelerazione nello sviluppo delle FER, ma con una taglia media degli impianti molto inferiore a quella di Spagna e Francia.
“Questo dato è figlio di un sistema autorizzativo che rende più facile la realizzazione di impianti relativamente piccoli. Manca in Italia la capacità di realizzare impianti utility scale. Nel 2023 ne sono stati fatti solo una ventina, tra eolici e solari”.
“Un numero bassissimo - prosegue Villa - che incide poco sulla nuova potenza installata ed è soprattutto inadeguato se confrontato con altri Paesi europei con condizioni simili alle nostre”.
Se si vuole traguardare gli obiettivi europei, l’Italia deve installare al 2030 oltre 9 GW di nuova capacità rinnovabile ogni anno: farlo con moltissimi impianti medi e piccoli difficilmente consentirà di raggiungere l’obiettivo.
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