L’Eritrea, con un PIL pro capite che secondo le stime delle Nazioni Unite non supera i 700 dollari, è uno dei Paesi più poveri al mondo dove meno del 50 per cento della popolazione ha accesso all’elettricità. Il Governo eritreo mira ad aumentare il tasso di elettrificazione, a migliorare le carenti infrastrutture e a soddisfare il 20 per cento della domanda di energia con fonti rinnovabili entro il 2030.
In linea con questi obiettivi l’African Development Bank (AFDB) ha approvato un finanziamento di 49,92 milioni di dollari per la costruzione di una centrale solare fotovoltaica da 30 MW nei pressi di Dekemhare, città a 40 km a sud-est della capitale Asmara. L’impianto, dotato di sistema di accumulo a batteria da 15 MW, sarà completato dalla costruzione di una sottostazione da 66 kV e di una linea di trasmissione che si collegherà con quella esistente tra East Asmara e Dekemhare, situata a circa 1 km dal sito del progetto.
Una parte del finanziamento, oltre che per l’assistenza tecnica, servirà a sostenere gli sforzi dell’Eritrea Electricity Corporation - la compagnia elettrica nazionale - nell’adeguamento delle infrastrutture del settore energetico eritreo, in particolare per il potenziamento della rete.
Secondo le stime dell’African Development Bank, una volta in funzione l’impianto di Dekemhare aumenterà la quota di energia rinnovabile nel mix energetico eritreo dal 3 al 23 per cento e consentirà di ridurre le emissioni di 42 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Il progetto consentirà inoltre un maggiore accesso all’elettricità, la riduzione dei costi energetici e la creazione di posti di lavoro. Questo nuovo finanziamento di AFDB fa parte del programma Desert to Power della Banca, che ha come obiettivo di favorire la realizzazione di impianti solari in undici Paesi del Sahel e dell’Africa orientale.
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