Colpiti dal vento e accecati dal sole spesso si tende a dimenticare l’importanza dell’energia idroelettrica. Negli Stati Uniti occidentali il 2022 ha registrato, secondo gli ultimi dati forniti dalla Energy Information Administration, un aumento del 13 per cento della produzione di energia idroelettrica che ha raggiunto i 161 TWh.
Un dato importante, considerando che l’anno idrico 2020-2021 - che va dal 1° ottobre al 30 settembre - aveva rappresentato il punto più basso di produzione degli ultimi vent’anni. Gli Stati Uniti occidentali - ovvero Arizona, California, Colorado, Idaho, Montana, Nevada, New Mexico, Oregon, Utah, Wyoming e Washington - hanno prodotto il 61 per cento dell’energia idroelettrica del Paese nello scorso anno idrico 2021-2022. Con California, Oregon e Washington che, insieme, hanno rappresentato da soli l’82 per cento della produzione da fonte hydro degli undici Stati occidentali.
Un risultato dovuto all’aumento di precipitazioni nella maggior parte di questi Stati che ha più che controbilanciato la mancanza di piogge in Nevada e Arizona, dove la produzione idroelettrica ha invece registrato un calo, evidenziato dai dati del Northwest River Forecast Center e del California Department of Water Resources. La diga Grand Coulee nello Stato di Washington, la più grande centrale idroelettrica del Paese, ha infatti generato 21,5 TWh nell’anno idrico 2021-2022, segnando un +19 per cento rispetto al periodo precedente.
Al contrario, la diga di Hoover, situata al confine tra Arizona e Nevada, nello stesso periodo ha prodotto il 10 per cento in meno rispetto all’anno idrico 2020-2021. Questo a causa della portata del fiume Colorado, ben al di sotto del normale per mancanza di precipitazioni. Le forti precipitazioni registrate tra dicembre 2022 e gennaio 2023 negli Stati Uniti occidentali, in particolare in California, fanno pensare a un possibile incremento della produzione idroelettrica anche per la prossima estate.
Comments