Nella Comunicazione sugli orientamenti per l’aggiornamento dei Piani nazionali per l’energia e il clima 2021-2030 la Commissione europea invita gli Stati membri a “includere nei rispettivi PNEC aggiornati gli sforzi previsti per consentire alle loro industrie di catturare e immagazzinare permanentemente, in siti di stoccaggio geologico, le emissioni di processo intrinseche, conformemente alla direttiva 2009/31/CE”.
Nonostante ciò, persistono carenze e ostacoli per l’effettivo inserimento della CCS nell’elenco delle priorità tecnologiche che, insieme alle fonti rinnovabili, possono contribuire alla decarbonizzazione del Paese. È da questo dato che si è sviluppata la riflessione proposta dal convegno Cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica in Italia: il progetto CLEANKER come primo esempio virtuoso, che ha messo a fuoco le politiche e gli approcci necessari per una strategia carbon neutral dell’industria italiana.
All’interno di un mondo industrializzato, il cemento è un prodotto imprescindibile e vede una continua crescita dei volumi produttivi. Per questo la sua filiera produttiva può giocare un ruolo fondamentale per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo finale del progetto CLEANKER - CLEAN clinKER production by calcium looping process - è quello di far progredire il processo integrato di Calcio-looping per la cattura della CO2 nei cementifici.
Iniziato nell’ottobre 2017 con un budget di 9 milioni di euro finanziati dal Programma Quadro Europeo Horizon 2020, CLEANKER sta per concludersi dopo più di cinque anni in cui ha svolto attività in linea con le strategie dell’Unione in tema di CCUS (cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica).
I 13 partner coordinati da LEAP, il Laboratorio Energia e Ambiente di Piacenza, hanno partecipato alla progettazione, costruzione e gestione di un sistema dimostrativo nel quale la materia prima usata per fare cemento può essere usata come sorbente per la CO2. Ed è in grado di farlo non solo in laboratorio ma anche in condizioni di processo reale. CLEANKER è infatti riuscito per la prima volta a dimostrare la fattibilità della cattura di CO2 nelle condizioni operative del moderno impianto per la produzione di cemento del gruppo Buzzi Unicem situato a Vernasca (Piacenza).
“Dopo una storia deludente - ha dichiarato Matteo Romano, docente del Politecnico di Milano - le nuove condizioni regolatorie ed economiche stanno dando impulso ai progetti CCS, specialmente in Europa. I prossimi 10 anni saranno decisivi per dimostrare la fattibilità tecnica ed economica della catena del valore CCS completa e per preparare una diffusione massiva della tecnologia e dell’infrastruttura nel ventennio 2030-2050”.
Insieme alle rinnovabili e all’elettrificazione, la CCS giocherà infatti un ruolo fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria e per disporre nel lungo periodo di sistemi ad emissioni negative che compensino le emissioni residuali.
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