In Europa Il 40 per cento del consumo energetico è da imputare agli edifici: una stima che in Italia è aggravata da una notevole longevità del parco immobiliare pubblico. Il potenziale di sviluppo di efficienza energetica è enorme, nel solco della transizione ecologica e della decarbonizzazione.
Nasce da queste premesse la ricerca di Siram Veolia, curata dall’Istituto per la Competitività (I-Com), “Missione Efficienza. Stato dell’arte e proposte concrete per decarbonizzare il patrimonio immobiliare pubblico in Italia”, presentata a Roma presso la sede dell’Ambasciata di Francia in Italia.
Il quadro italiano dell’efficienza energetica nel settore immobiliare pubblico è aggravato dall’obsolescenza del patrimonio edilizio: 3 stabili su 10 hanno almeno 50 anni e registrano performance molto al di sotto degli standard. Ogni anno, in media, solo l’1 per cento del parco immobiliare viene ristrutturato; la velocità di rinnovamento è quindi insufficiente per raggiungere gli obiettivi comunitari al 2030 sulla riduzione dei consumi energetici degli edifici. Sono le strutture sanitarie gli edifici del settore pubblico in cui il consumo di energia per metro quadro è più elevato, sia sotto il profilo termico sia sotto quello elettrico.
Lo studio I-Com analizza cinque casi di successo che accendono un faro sull’importante contributo che il settore dell’edilizia pubblica può dare per il conseguimento degli obiettivi di efficientamento energetico del Paese. Sono progetti di Siram Veolia resi possibili mediante il ricorso allo strumento del Partenariato Pubblico Privato (PPP) secondo la formula contrattuale dell’Energy Performance Contract (EPC), che consente prima di minimizzare i consumi finali attraverso l’eliminazione degli sprechi e l’uso di tecnologie più efficienti, poi di inserire nuovi sistemi di generazione basati sul mix di fonti rinnovabili adatti a ciascun contesto.
“Nel percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni entro il 2050, l’efficienza energetica è uno strumento centrale - ha dichiarato Emanuela Trentin, CEO di Siram Veolia - perché contribuirà per circa il 40 per cento alla riduzione globale delle emissioni climalteranti al 2040”.
I mezzi ci sono - strumenti di governance collaborativa tra pubblico e privato, che integrino gli obiettivi di sostenibilità e quelli di riduzione della spesa con il valore creato per l’ambiente, il territorio e la società - e Siram Veolia ne ha dimostrato la fattibilità con i progetti presentati.
Il risparmio energetico medio è pari al 23 per cento, mentre i risparmi di denaro si attestano al 31 per cento, con un investimento di 48 euro al metro quadrato. In termini economici, un taglio della bolletta energetica del settore sanitario pari al 30 per cento consentirebbe di risparmiare circa 450 milioni di euro l’anno.
“Le strutture sanitarie sono sistemi complessi ed energivori, le cui bollette incidono notevolmente sui costi di gestione e, in ultima analisi, sui costi di erogazione dei servizi per il cittadino - ha commentato Franco D’Amore, Vicepresidente di I-Com. Efficientare i consumi di queste strutture è oggi tecnicamente possibile”.
Rimane la necessità di fare un salto di scala, passando da un approccio basato sulla realizzazione di progetti isolati ad un approccio di sistema. Questo richiede strumenti per monitorare i consumi di tutte le strutture, l’identificazione di obiettivi chiari e misurabili, il loro costante monitoraggio e il coinvolgimento sempre più deciso del settore privato nel finanziamento, nella progettazione e realizzazione delle soluzioni tecniche di efficientamento.
Misurazione dei dati, digitalizzazione, trasparenza, responsabilizzazione sui risultati, governance collaborativa tra pubblico e privato sono le direttrici che dovrebbero guidare il prossimo futuro.
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