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Economia circolare: dai reflui, un camion (anzi, 40) di biometano liquido

In questi casi citare De Andrè è scontato, ma lo faremo ugualmente: dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. E a Truccazzano, in provincia di Milano - dove Air Liquide e Dentro il Sole hanno inaugurato la loro prima unità produttiva di biometano in Italia - nascono fiori preziosi come lo è il gas di questi tempi.

Il taglio del nastro dell’impianto Air Liquide di Truccazzano (MI). A destra, Christiane Muller, Vice President Air Liquide Global Markets & Technologies, e GianLuca Cremonesi, Direttore Generale di Air Liquide Biogas Solution Italy
Il taglio del nastro dell’impianto di Truccazzano (MI). A destra, Christiane Muller, Vice President Air Liquide Global Markets & Technologies, con GianLuca Cremonesi, Direttore Generale Air Liquide Biogas Solution Italy

Con un investimento di circa 10 milioni di euro, l’impianto lombardo valorizza circa 150 tonnellate/giorno di scarti agricoli e zootecnici delle aziende limitrofe e contribuisce alla decarbonizzazione del settore trasporti producendo biometano tramite digestione anaerobica biogas, che garantisce un’impronta carbonica ridotta rispetto al gas naturale estratto da fossili.


Attraverso le tecnologie di Air Liquide il biogas viene purificato in biometano e quindi liquefatto per essere utilizzato come combustibile. La capacità di produzione è pari a 1.600 tonnellate/anno di biometano liquido, che corrispondono grosso modo al rifornimento di 40 camion che percorrono 100.000 km l’anno.


L’unità di Truccazzano è altresì dotata di una tecnologia specifica che purifica il digestato, un sottoprodotto della produzione del biometano, che può essere utilizzato dagli agricoltori come fertilizzante avanzato, sia sotto forma liquida sia solida. Una circolarità totale del processo, vero e proprio esempio virtuoso di economia circolare.


“Sono entusiasta di essere con voi a inaugurare la nostra prima unità di produzione di biometano in Italia - ha dichiarato Christiane Muller, Vice President Air Liquide Global Markets & Technologies - la prima di molte altre che seguiranno. Sono convinta che il biometano abbia un futuro brillante davanti a sé: è una soluzione già disponibile, testata ed efficace per la decarbonizzazione. Riduce la dipendenza dai combustibili fossili - e questo nella situazione attuale diventa ancora più pregnante - valorizza i reflui, aggiunge valore al settore agricolo e origina posti di lavoro sul territorio”.

Replicando il medesimo modello di business Air Liquide ha già avviato la costruzione di altri due impianti produttivi, a Fontanella e a Covo, in provincia di Bergamo, che saranno operativi entro la fine del 2022. Il Gruppo ha competenze lungo l’intera catena del valore del biometano: dalla produzione di biogas dai rifiuti e scarti alla sua purificazione in biometano, dalla liquefazione allo stoccaggio e al trasporto fino alla distribuzione. A livello globale, conta oggi 22 unità produttive (saranno 25 entro la fine del 2022) in Europa, negli Stati Uniti e in Cina, per una capacità annua di 1,6 TWh.


“Questo impianto è il primo di una lunga serie che Air Liquide ha in animo di costruire - ha dichiarato GianLuca Cremonesi, Direttore Generale di Air Liquide Biogas Solution Italy - principalmente nel Nord Italia. Il nostro piano industriale prevede un discreto numero di progetti: oltre ai due che saranno avviati entro la fine dell’anno, ne abbiamo altri due per i quali abbiamo già i permessi e di cui abbiamo iniziato la fase progettuale”.

Air Liquide replicherà lo schema progettuale messo in opera a Truccazzano - individuare i partner agricoli, selezionare l’ubicazione più indicata per l’impianto, costituire una società di scopo dedicata - su una ventina di nuovi progetti. Società che comprende, oltre agli agricoltori, i due partner industriali: Dentro Il Sole (DIS), il cui know-how tecnologico consente di ricavare il biogas da letame e da scarti agro-zootecnici, e Air Liquide che si occupa del gas to liquid e che trasforma il biogas in biometano liquido.


Dal campo alla stalla, dalla stalla alla strada per poi tornare al campo sotto forma di fertilizzante avanzato (e anche - perché no! - come carburante per i mezzi agricoli). Insomma, come ha chiosato Giuliano Mattavelli, General Manager di DIS, si tratta proprio di economia circolare che “fa più di un giro completo. Quasi un giro e mezzo!”.

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