In linea con i programmi di decarbonizzazione, il governo portoghese ha confermato la
chiusura delle ultime due centrali a carbone ancora operative, quella di Pego nel 2021 e
quella di Sines entro fine 2023.
Il Piano Nazionale Energia e Clima (PNEC), con un investimento totale di quasi 22.000
milioni di euro, prevede che entro il 2030 il 47 per cento dei consumi energetici sia
generato da fonti rinnovabili, con un aumento della capacità installata da FER fino a 28,8
GW. Uno sviluppo, soprattutto del fotovoltaico, che porta con sé un forte impegno anche
verso la produzione di vettori da rinnovabili, come l’idrogeno.
Proprio nel contesto del processo di decarbonizzazione nazionale, EDP - Energias De
Portugal ha istituito due nuove unità per lo sviluppo di progetti legati all’idrogeno verde e
ai sistemi di accumulo, con l’obiettivo di raggiungere una capacità di stoccaggio di 1 GW
entro cinque anni.
“La crescente penetrazione delle fonti rinnovabili - ha dichiarato Miguel Stilwell de Andrade, CEO di EDP - richiede sempre più l’integrazione con i sistemi di accumulo, come le batterie, per fornire la flessibilità necessaria al sistema elettrico. Inoltre, se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, dovremo utilizzare altri vettori energetici, come l’idrogeno verde, per rispondere a settori in cui l’elettricità non è un’opzione tecnicamente praticabile o economicamente sostenibile”.
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