Come molti Paesi balcanici, anche la Bosnia Erzegovina fa ancora molto affidamento sul carbone, che genera più della metà dell’elettricità del Paese grazie agli impianti di Tuzla (715 Mw), Kakanj (466 MW), Gacko (300 MW), Ugljevik (300 MW) e Stanari (300 MW). Tuttavia, il governo di Sarajevo - sostenuto dai contributi della UE - sta intraprendendo politiche per sviluppare maggiormente progetti di energia rinnovabile.
Il Consiglio dei ministri ha ora approvato un prestito di 36 milioni di euro della Banca europea per gli investimenti (BEI) per la realizzazione del parco eolico di Vlašić, con un rimborso previsto in 20 anni. Con un costo totale stimato di 75 milioni di euro, la wind farm sarà situata su un altopiano montuoso nel Comune di Travnik, nella Bosnia centrale, a 1.850 metri di altitudine, e sarà costruito e gestito dall’azienda elettrica statale Elektroprivreda Bosne i Hercegovine (EPBIH).
Provvisto di 18 turbine per una capacità totale di 50 MW, il parco eolico di Vlašić - la cui costruzione dovrebbe iniziare nel 2024 - una volta in funzione avrà una produzione annua di 115 GWh. Oltre all’installazione e la messa in servizio degli aerogeneratori, EPBIH provvederà alla realizzazione delle sottostazioni ad alta tensione e delle strade di accesso.
L’ultimo progetto eolico nel Paese balcanico - il parco di Podveležje - era stato inaugurato a fine 2021, con una capacità installata di 48 MW.
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