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ACCESSO ALL'ENERGIA

Dall’UE 24 milioni di euro per elettrificare 1.100 edifici in Gambia

Parlare di decarbonizzazione e sostenibilità nei Paesi in via di sviluppo - e in Africa in particolare - non è semplice. Nel continente, infatti, sono ancora molto vaste le zone nelle quali è precluso l’accesso all’energia elettrica.

A margine della Quinta Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi meno sviluppati (LDC5), tenutasi in Qatar a inizio marzo, l’Unione Europea ha annunciato un finanziamento di 24 milioni di euro per l’elettrificazione di scuole e centri sanitari nelle zone rurali del Gambia, il più piccolo tra gli Stati africani. In particolare, 100 scuole e 1.000 ospedali saranno elettrificati grazie all’energia solare.


L’intervento della UE, attuato attraverso la Banca europea per gli investimenti (BEI) che metterà a disposizione anche un prestito di 8 milioni di euro, oltre a consentire l’accesso all’elettricità nelle zone rurali, contribuirà a migliorare i servizi essenziali in queste zone, grazie alla costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico da 23 MW a Jambur, nei pressi della capitale Banjul, e al potenziamento delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.


Il nuovo intervento della BEI va a sostenere ulteriormente il progetto Gambia Renewable Energy, cofinanziato dalla World Bank, che ha come obiettivo di aumentare di un quinto l’approvvigionamento energetico del Gambia. Già nel 2019 il governo di Banjul si è visto accordare un finanziamento di 106 milioni di euro, tra prestito agevolato a 25 anni della BEI (65 milioni) e sovvenzione dal bilancio della UE (41 milioni), a sostegno del programma nazionale per lo sviluppo delle energie rinnovabili.


Secondo gli ultimi dati, in Gambia anche nelle zone urbane solo il 35 per cento della popolazione ha accesso all’elettricità.

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