La transizione energetica ha costi che spesso i Paesi con economie in difficoltà non possono sostenere e questo rallenta i processi globali di decarbonizzazione. È il caso della Colombia, dove il Climate Investment Funds (CIF) ha ora approvato un piano di investimenti per accelerare la trasformazione del sistema energetico del Paese e per rendere la rete elettrica più flessibile e resiliente.
All’interno del programma Renewable Energy Integration (REI), saranno infatti messi a disposizione 70 milioni di dollari, tra finanziamenti e sovvenzioni, per sviluppare progetti di energia pulita, migliorare l’accesso all’elettricità nelle zone rurali, ampliare l’infrastruttura per i veicoli elettrici e le reti di trasporto pubblico sostenibili, oltre alle tecnologie per lo stoccaggio e per la produzione di idrogeno verde.
Con questo finanziamento, gestito dalla Inter-American Development Bank e attuato attraverso due banche di sviluppo nazionali per progetti che soddisfano i requisiti del CIF-REI, la Colombia prevede di fornire a 20.000 famiglie un maggiore accesso all’energia pulita, sviluppare impianti rinnovabili che permetteranno di ridurre di 1,6 milioni di tonnellate le emissioni di CO2, favorire la diffusione dei veicoli elettrici per contribuire all’obiettivo di 600.000 auto elettriche entro il 2030.
In Colombia, che ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni del 51 per cento entro il 2030, le rinnovabili non idroelettriche rappresentano ancora meno del 2 per cento della capacità di generazione, che a fine 2022 vedeva il 67 per cento da idroelettrico e il 31 per cento da combustibili fossili (tra gas e carbone). Circa 60 Paesi con economie in via di sviluppo, un terzo delle nazioni del mondo, hanno presentato domanda di finanziamento CIF-REI.
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