Purtroppo i Paesi dell’America Latina sono spesso al centro delle cronache per le crisi economico-sociali e l’instabilità politica, ma c’è anche chi può essere considerato un esempio virtuoso, almeno in campo energetico.
È il caso del Costa Rica, che ha investito molto sullo sviluppo di un sistema energetico basato sulla sostenibilità e negli ultimi tre anni ha raggiunto l’importante traguardo di 300 giorni consecutivi - nel 2018 ben 312 - di funzionamento del proprio sistema elettrico esclusivamente grazie alle fonti rinnovabili.
Secondo i dati dell’ICE - Instituto Costarricense de Electricidad, la produzione di energia rinnovabile copre il 99,6 per cento del fabbisogno elettrico del Paese; di questo, il 78,3 per cento proviene dall’idroelettrico, il 10,3 dell’energia eolica, il 10,2 per cento dalla geotermia e lo 0,8 da solare e biomasse.
Il Presidente Carlos Alvarado Quesada ha dichiarato di voler bandire i combustibili fossili partendo dal settore dei trasporti, che dovrà fare a meno di benzina e diesel entro le celebrazioni dei 200 anni di indipendenza, in programma nel 2021. Recentemente è stato inoltre inaugurato un nuovo impianto geotermico, il settimo nel Paese, con una generazione annua prevista di 410 GWh.
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