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CARBURANTI

Come decarbonizzare i trasporti stradali?

Le immatricolazioni di automobili nuove a novembre hanno messo a segno un altro recupero, anche se molti tra gli addetti ai lavori attribuiscono il risultato ai valori particolarmente bassi dello scorso anno, a causa della scarsità di prodotto dovuta alla crisi di microchip e semiconduttori. In ogni caso, da inizio 2022 il calo rispetto al 2021 è ancora dell’11,6 per cento e superiore al 31 per cento rispetto ai livelli pre-pandemia.

Fatto curioso (ma solo per chi passa molto più tempo con le mani sul telefono che sul volante) è che al recupero non hanno minimamente contribuito le vetture elettriche, le cui immatricolazioni da inizio anno segnano un calo del 26,7 per cento rispetto al 2021. A cui andrebbe aggiunta la flessione di quasi il 30 per cento delle radiazioni, vale a dire le automobili che escono dal parco circolante, da gennaio a novembre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.


A fagiolo, dunque, è capitata la conferenza stampa di Unem (Unione energie per la mobilità), che ha preceduto di un giorno la pubblicazione dei dati di cui sopra, in cui sono state ribadite le evidenze emerse nello studio Decarbonizzare i trasporti. Più soluzioni per un obiettivo comune, condotto insieme al RIE, sull’efficacia dei Low Carbon Fuels (LCF).

Questi carburanti - che possono essere sia liquidi sia gassosi - sono classificati in funzione della materia prima rinnovabile utilizzata in: biocarburanti tradizionali, biocarburanti avanzati ricavati da materiali di scarto di origine organica, recycled carbon fuels ottenuti da rifiuti indifferenziati e dal riutilizzo di rifiuti plastici non utilizzabili per il riciclo chimico della plastica, e-fuels (carburanti sintetici) derivanti dalla sintesi di idrogeno rinnovabile e CO2, ricavata dall’atmosfera o, più opportunamente, da sorgenti concentrate.


Lo studio ha analizzato le potenzialità di questi nuovi carburanti, nonché le possibilità di sviluppo in relazione agli scenari energetici attesi per il 2030. È stato presentato uno scenario coerente con gli obiettivi ambientali europei del Fit for 55, con un maggior sviluppo dei LCF e una più realistica penetrazione delle auto ricaricabili con energia elettrica (3,4 milioni, equamente ripartiti tra BEV e PHEV, rispetto agli oltre 7 milioni previsti dallo scenario RSE).

Il confronto tra gli scenari rende evidente come l’uso di Low Carbon Fuels, in combinazione con la parziale elettrificazione del parco circolante, risulti altrettanto efficace ed efficiente nella riduzione delle emissioni rispetto all’elettrificazione spinta, ad oggi peraltro incompatibile con l’andamento reale delle immatricolazioni.


È stata anche presentata una interessante piattaforma digitale interattiva (Car CO2 comparator) in grado di calcolare e confrontare le emissioni di gas ad effetto serra generate dalle auto e dai diversi tipi di carburante utilizzati - energia elettrica inclusa - valutandone l’impronta ambientale lungo l’intero ciclo di vita (LCA - Life Cycle Assessment).


Il comparatore, su cui chiunque può smanettare, messo a punto dal Concawe tenendo conto di diversi parametri - powertrains, fuels utilizzati, profilo di guida, intensità carbonica nella produzione di elettricità o del carburante - derivanti da analisi specifiche e dalla letteratura prevalente in materia, restituisce i risultati del confronto in un’efficace schermata di sintesi.



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