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CURIOSITÀ

Bollette bollenti in Europa: mal comune mezzo gaudio?

In Gran Bretagna è stato definito l’Uber degli installatori. BOXT - servizio di acquisto di caldaie online - ha suscitato più di qualche curiosità nel comparto del riscaldamento domestico. I fondatori, Alan Dickinson e Mel Butler, hanno pensato di combinare la conoscenza del settore con la crescita esponenziale del commercio elettronico, creando un nuovo modello di business per l’acquisto, la vendita e il montaggio di caldaie.

La ricetta è semplice: il consumatore acquista online una caldaia (dopo aver compilato un questionario sulla propria casa e sul bruciatore esistente). In un secondo momento, su appuntamento, un installatore indipendente e qualificato - regolarmente registrato al programma e approvato da BOXT - busserà alla porta del cliente per montarla. La caldaia (e tutto il necessario per completare il lavoro) è già sul posto ed è già tutto pagato. Niente spreco di tempo - e soldi - alla ricerca del raccordo mancante...


Ma non è un segreto che in molti Paesi - UK compresa - il problema più spinoso oggi non stia nell’installare caldaie efficienti, quanto nel riuscire a pagare la materia prima - energia elettrica o gas - necessaria per alimentarle. BOXT ha pensato di confortare i propri clienti fornendo una panoramica della situazione europea: quali realtà hanno visto l’aumento percentuale più alto dei prezzi di elettricità e gas negli ultimi cinque anni e quali misure si stanno adottando per aiutare le famiglie ad affrontare la crisi. Ecco cosa ne è venuto fuori.


Bollette elettriche in Europa, classifica degli aumenti

(prezzi per il mercato domestico espresso in sterline/kWh)

Paese

2016

2021

Variazione 2016-2021

1

Norvegia

4,78 (0,05431 euro/kWh)

9,11 (0,1035 euro/kWh)

91%

2

Finlandia

8,28

11,31

37%

3

Repubblica Ceca

9,41

12,69

35%

3

Danimarca

8,80

11,85

35%

3

Regno Unito

14,35

19,31

35%

6

Grecia

9,62

12,63

31%

7

Paesi Bassi

10,84

13,98

29%

8

Francia

8,61

11,05

28%

9

Polonia

8,98

11,09

23%

10

Irlanda

15,86

18,51

20%

10

Germania

11,35

13,58

20%

È la Norvegia il Paese in cui i prezzi sono cresciuti di più, dal 2016 a oggi, con un aumento del 91 per cento per l’elettricità. Incremento attribuibile non tanto agli eventi bellici quanto ai bassi livelli di riempimento dei serbatoi idroelettrici: più che la guerra, ha inciso il clima.

Per aiutare i consumatori, il governo norvegese - almeno fino a marzo 2023 - copre l’80 per cento della porzione del prezzo dell’elettricità che supera 0,70 NOK/kWh (corone norvegesi). Percentuale che è passata al 90 per cento da ottobre a dicembre 2022.


Sul secondo gradino del podio i finlandesi, che negli ultimi cinque anni hanno visto aumentare le bollette elettriche in media del 37 per cento. Per combattere l’impennata dei prezzi in Finlandia, il governo ha ridotto l’IVA sull’elettricità dal 24 al 10 per cento e ha annunciato piani per offrire 10 miliardi di euro di garanzie di liquidità al settore energetico, nel tentativo di prevenire una crisi finanziaria nazionale.


Bronzo ex-equo per Repubblica Ceca, Danimarca e Regno Unito, con incrementi del 35 per cento. In Repubblica Ceca il prezzo medio dell’elettricità è passato da 9,41 pence/kWh del 2016 a 12,69 pence/kWh del 2021. Il governo ha annunciato per i consumatori domestici di elettricità uno sconto in bolletta, che varia caso per caso, fino a un massimo di 16.000 CZK (circa 660 euro). In Danimarca stesso aumento, diversa risposta: un piano per imporre un tetto ai prezzi e una riduzione generalizzata delle tasse sull’elettricità per la prima metà del 2023 - misure che si stima costeranno 3,1 miliardi di corone danesi.


E arriviamo al Regno Unito, dove si è riscontrato un incremento del 35 per cento del prezzo unitario medio: da 14,35 a 19,31 pence/kWh. Proprio come nel resto del mondo, gli aumenti sono stati causati dalla riduzione dell’offerta dalla Russia a causa del conflitto ucraino, nonché dai postumi della pandemia di coronavirus.


Il governo britannico ha introdotto alcune misure per aiutare i consumatori domestici a far fronte alle impennate dei prezzi, come il tetto alle tariffe del gas e dell’elettricità - limite massimo passato da 28 a 34 pence/kWh - e lo sconto in bolletta di 400 sterline alle famiglie.



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