Sembra ormai appurato che la piena decarbonizzazione nei trasporti difficilmente potrà essere raggiunta con la sola opzione “tutto elettrico”. Anche perché l’andamento attuale delle immatricolazioni delle e-car, pur registrando incoraggianti incrementi, non compensa la flessione delle altre alimentazioni.
Lo spiega qui, numeri alla mano, Antonio Sileo, Vicedirettore di Nuova Energia. “In Italia, dove le immatricolazioni di auto elettriche si attestano intorno al 4 per cento del totale, se si volesse sostituire l’intero parco circolante occorrerebbero teoricamente circa trent’anni”.
Per questo è necessario un nuovo approccio tecnologicamente neutrale, partendo ad esempio dallo sviluppo e utilizzo dei biocarburanti avanzati, prodotti senza nulla togliere alle colture alimentari.
“I Low Carbon Fuels, rispetto all’idrogeno ma anche rispetto all’energia elettrica, presentano il rilevante vantaggio di poter essere utilizzati direttamente tramite le infrastrutture esistenti non solo dai mezzi nuovi, ma dalla generalità dei veicoli in circolazione: autovetture, veicoli commerciali leggeri, pesanti, autobus e motocicli”.
Biocarburanti che, proprio per la caratteristica di poter decarbonizzare una parte rilevante dei veicoli in circolazione, meriterebbero maggiore favor normativo riguardo agli obiettivi in capo ai produttori automobilistici. O, almeno, pari a quello già previsto per gli e-fuel.
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