La Relazione 2023 dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha confermato il seppur piccolo trend positivo delle reti di calore. In attesa delle modifiche normative previste per il settore...
Nell’Aula dei Gruppi parlamentari presso la Camera dei Deputati è stata presentata la Relazione annuale 2023 dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con cui il Collegio di ARERA ha riferito a Governo e Parlamento lo stato dei servizi e l’attività svolta nel 2022. Un periodo fortemente caratterizzato dalla crisi energetica e dall’aumento dei prezzi delle commodities, in particolare il gas naturale, a seguito della guerra russo-ucraina.
Aumento dei costi energetici che ha toccato tutti i settori, compreso il teleriscaldamento, e che i Governi hanno cercato di contenere con politiche ad hoc che hanno visto impiegare ingenti risorse pubbliche a tutela dei consumatori, in particolare quelli in difficoltà economica.
Teleriscaldamento - si legge nella Relazione 2023 di ARERA - che ha confermato il trend di crescita, con la volumetria allacciata che è aumentata a un tasso medio annuo del 5,9 per cento tra il 2000 e il 2021 e con le centrali termiche al servizio delle reti che hanno prodotto, sempre nel 2021, 12.331 GWh termici (segnando un +9 per cento rispetto all’anno precedente), 7.185 GWh elettrici (+15,9 per cento) e 129 GWh frigoriferi (+4,2 per cento). Una produzione che vede in costante aumento l’apporto delle fonti rinnovabili, con il contributo principale proveniente dai rifiuti e dalle bioenergie (biomasse, biogas e bioliquidi).
Il teleriscaldamento rimane tuttavia presente soprattutto nelle cinque regioni del nord Italia - Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto - che da sole rappresentano il 95 per cento dell'energia termica erogata.
Il settore a breve dovrà confrontarsi con alcune modifiche del quadro normativo di riferimento, che ARERA ritiene non solo opportune per la tutela dei consumatori ma anche un volano positivo per lo sviluppo del teleriscaldamento e la messa a terra di tutto il suo potenziale.
“La definizione di tariffe regolate - ha dichiarato Stefano Besseghini, presidente di ARERA - consentirà di superare le criticità riscontrate nel funzionamento del mercato e di assicurare l’equità dei prezzi del servizio. Per contro, la garanzia per gli esercenti di recuperare i costi sostenuti e di ottenere un adeguato tasso di remunerazione del capitale investito potrebbe assicurare un contesto favorevole per un ulteriore sviluppo del settore”.
Il procedimento che porterà alla prima regolazione tariffaria del settore ha preso avvio recentemente e, auspicabilmente, dovrebbe essere definito entro il prossimo 30 settembre, in coerenza con l’inizio della stagione invernale.
Comments