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POLITICA ENERGETICA

Autorizzazioni, in Svizzera corsie preferenziali per hydro e wind

La diffusione delle FER, necessaria per traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, ha ancora due grandi ostacoli: i vari comitati del no e la burocrazia. Iter lunghi e tortuosi non sono però esclusiva del nostro Paese.

In Svizzera, il Consiglio Federale ha infatti avviato una consultazione per semplificare e velocizzare le procedure, che penalizzano soprattutto la realizzazione di impianti idroelettrici ed eolici. Per le taglie più grosse, questo significa anche venti anni tra fasi di progettazione e costruzione. Tra i diversi strumenti presi in esame dal Consiglio, l’introduzione di una procedura di autorizzazione concentrata a livello cantonale e non più nazionale.


In ambito idroelettrico ed eolico, infatti, oggi in Svizzera non ci sono disposizioni di diritto federale che assicurino procedure cantonali di pianificazione e di autorizzazione efficienti e coordinate. Il Consiglio ha quindi proposto che la Confederazione elabori una determinazione che funga da prescrizione per le pianificazioni cantonali.


La Strategia energetica 2050 elaborata dalla Svizzera prevede al 2035 una produzione di energia rinnovabile di 11.400 GWh (idroelettrico escluso). Secondo l’Ufficio federale dell’energia, nel 2021 la produzione hydro è stata pari a 40.963 GWh; quella delle altre rinnovabili di 6.194 GWh.

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