In Gambia il 55 per cento della popolazione non ha accesso all’elettricità e il Piano di sviluppo nazionale (NDP) ha come obiettivo primario proprio una fornitura elettrica affidabile, economica, efficiente e rispettosa dell’ambiente.
In quest’ottica il Ministero del petrolio e dell’energia dello Stato africano sta implementando, con il sostegno del Fondo per l’energia sostenibile per l’Africa (SEFA), il Programma di sviluppo delle mini reti verdi (Green Mini Grid, GMG). La prima parte del progetto riguarda la preparazione di una strategia politica e la stesura di regolamenti per promuovere lo sviluppo GMG in Gambia. Il secondo step dovrà invece supportare lo sviluppo del progetto attraverso studi di fattibilità presso potenziali siti e attrarre investitori.
“Nell’ambito della nostra strategia nazionale per l’accesso universale all’elettricità - ha dichiarato Fafa Sanyang, Ministro del petrolio e dell’energia - il governo del Gambia ha fissato l’obiettivo di connettere un terzo della popolazione rurale attraverso soluzioni off-grid entro il 2030, principalmente attraverso mini-reti verdi e sistemi domestici autonomi”. “Tuttavia - ha continuato Fafa Sanyang - questo obiettivo non può essere raggiunto prontamente senza creare un contesto politico favorevole per stimolare gli investimenti pubblici e privati, mettendo in atto un quadro normativo efficace e con meccanismi di riduzione del rischio per il settore privato”.
Il Gambia, che ha una popolazione di circa due milioni e mezzo di abitanti, produce oggi solo meno del 2 per cento di energia da fonti rinnovabili, grazie al fotovoltaico, e si è posto come traguardo una quota del 50-60 per cento entro il 2030. Se la media africana dell’uso dei combustibili fossili è dell’80 per cento, in Gambia questa quota raggiunge il 98,9 per cento.
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