L’acqua, si sa, è un elemento fondamentale per la vita sulla Terra. Ed è altresì importante per generare energia. Dopo alcuni anni di false partenze, sembra ora aver preso finalmente avvio il progetto della centrale idroelettrica di Mphanda Nkuwa, in Mozambico.
L’African Development Bank (ADB) ha infatti firmato un accordo con il Gabinete de Implementação do Projecto Hidroeléctrico de Mphanda Nkuwa - un’agenzia esecutiva che fa parte del Ministero delle risorse naturali e dell’energia del governo del Mozambico - per fornire servizi di consulenza per lo sviluppo del progetto.
Con un costo stimato di 4,5 miliardi di dollari, il piano prevede la realizzazione di una centrale idroelettrica da 1,5 GW sul fiume Zambesi, a 60 km a valle della diga di Cahora Bassa e 70 km a monte della città di Tete. A corredo dell’impianto sarà inoltre realizzata una nuova rete di trasmissione ad alta tensione lunga 1.300 km per collegare la sottostazione di Maputo con la South Africa Grid.
“La partnership con l’African Development Bank - ha dichiarato Carlos Yum, direttore del Gabinete de Implementação do Projecto Hidroeléctrico de Mphanda Nkuwa - rafforza ulteriormente la capacità della nostra agenzia esecutiva di sviluppare il progetto. La ADB garantirà che durante lo sviluppo vengano rispettati gli standard ambientali, sociali e di governance di livello mondiale e che il progetto sia attraente per sviluppatori e investitori, così da garantire energia competitiva e a basso costo per il Mozambico e l’intera regione”.
L’impianto, che dovrebbe entrare in funzione nel 2031, prevede una diga a gravità in cemento lunga 700 metri e alta 86, con 13 paratoie e un’altezza di cresta di 211 metri. Equipaggiato da quattro turbine da 365 MW ciascuna, utilizzerà il flusso d’acqua rilasciato dalla centrale idroelettrica di Cahora Bassa, situata a monte.
Il Mphanda Nkuwa Hydropower Project è una delle priorità incluse nel Piano generale del settore energetico nazionale del Mozambico 2018-2043 e una volta completato contribuirà a soddisfare la crescente domanda interna di elettricità e trasformare il Paese in un hub energetico regionale.
L’elettricità in eccesso generata dall’impianto potrà infatti essere esportata nei Paesi limitrofi attraverso accordi di scambio coordinati dal Southern African Power Pool (SAPP).
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