In un periodo in cui nei discorsi da bar il caro bollette ha spodestato i commenti calcistici, cresce in tutto il mondo il numero di consumatori - residenziali e no - che installano propri sistemi per produrre energia. In particolare, impianti fotovoltaici su tetti o altre superfici adatte allo scopo.
Una produzione che per sua natura non può essere programmata e che viene quindi sempre più associata a sistemi di accumulo, grazie ai quali i cosiddetti prosumer possono usare l’elettricità precedentemente autoprodotta nei momenti in cui è più necessaria, con un vantaggio anche per la sicurezza della rete elettrica.
Grazie ai sistemi di accumulo, infatti, l’energia può essere immagazzinata quando i consumi sono bassi per essere impiegata nei momenti di picco di domanda. Non solo; grazie all’estrema rapidità nel rispondere alle oscillazioni di frequenza, lo storage può supportare la stabilità della rete, rendendo il sistema elettrico più flessibile e sicuro.
Il mercato delle batterie domestiche sta crescendo velocemente proprio in Europa, segnando veri e propri record. Numeri evidenziati dall’ultima edizione dello European Market Outlook for Residential Battery Storage di SolarPower Europe. Secondo il rapporto dell’associazione, che rappresenta 280 aziende del settore, nel 2022 c’è stato un incremento di 3,9 GWh di capacità di accumulo, raggiungendo un totale installato di 9,3 GWh.
Ancora più sorprendenti sono le previsioni contenute nel report: entro la fine del 2026 la capacità totale di storage domestico potrà raggiungere i 32,2 GWh (segnando un clamoroso +250 per cento), pari a 3,9 milioni di famiglie europee che ottimizzeranno l’autoproduzione, contenendo così anche i costi delle bollette. Sviluppo che si prevede continuerà anche negli anni successivi, con tassi di crescita intorno al 29 per cento.
Ma quali sono i Paesi europei che trainano questo nuovo settore? Prima in classifica è sempre la Germania, con una quota di mercato del 52 per cento. E secondo la Bundesnetzagentur - l’Agenzia federale per le reti, più di due terzi dei nuovi impianti fotovoltaici domestici tedeschi sono dotati di un sistema di accumulo.
Secondo posto sorprendentemente conquistato dall’Italia che, grazie anche alle agevolazioni fiscali come il discusso Superbonus, si è assicurata una quota mercato del 15 per cento. Terzo gradino del podio per l’Austria, con un mercato che vale il 6 per cento e che, nonostante la fine degli incentivi, ha registrato nuove installazioni per 132 MWh. Completano i fab five la Gran Bretagna (poco meno del 6 per cento) e la Svizzera (3 per cento).
Un’occasione per toccare con mano le novità tecnologiche in tema di sistemi di accumulo e batterie è rappresentata da ees-Europe, la più importante manifestazione europea del settore, che si svolgerà dal 14 al 16 giugno 2023 a Monaco di Baviera, all’interno di The Smarter E Europe. Nei 42.000 metri quadrati di superficie dei quattro padiglioni (!) dedicati interamente e solo allo storage saranno presenti oltre 1.600 espositori, tra produttori, distributori, sviluppatori di progetti, integratori di sistemi, fornitori di tecnologie innovative per batterie e soluzioni sostenibili per lo stoccaggio di energia rinnovabile.
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