Secondo il rapporto World Energy Investment 2022, pubblicato dall’International Energy Association (IEA), lo scorso anno gli investimenti energetici globali hanno raggiunto l’enorme cifra di 2,4 trilioni di dollari, principalmente nelle cosiddette energie pulite, segnando una crescita dell’8 per cento rispetto al 2021.
Numeri ancora non sufficienti per affrontare le varie dimensioni della crisi energetica e imboccare in modo deciso la strada verso un futuro sostenibile e sicuro. Se le fonti rinnovabili (FER) rappresentano circa l’80 per cento degli investimenti, il report evidenzia la crescita della spesa in alcune tecnologie emergenti, come i sistemi di accumulo a batteria, che consentono di immagazzinare l’energia prodotta da FER e rilasciarla quando è più necessaria.
Secondo il World Energy Investment, nel 2022 gli investimenti globali per i sistemi di accumulo a batteria sono più che raddoppiati, superando i 20 miliardi di dollari. Investimenti che sono stati coperti per il 90 per cento da Cina, Stati Uniti ed Europa, a causa - sottolinea la IEA - delle complessità tecnologiche della catena del valore e della necessità di politiche di supporto e di disegni di mercato.
In particolare, negli Stati Uniti la spesa è aumentata di oltre il 50 per cento su base annua e, grazie anche alla spinta dell’Inflation Reduction Action, dovrebbe raggiungere i 13 miliardi di dollari nel 2023. In Cina gli investimenti per gli accumuli sono triplicati rispetto all’anno precedente, raggiungendo nel 2022 quasi 8 miliardi di dollari e con una previsione per il 2023 di circa 14 miliardi. In Europa, infine, hanno raggiunto i 5 miliardi di dollari.
Comments